E’ stato pubblicato sul Portale Agenti Fisici un breve ed utile studio intitolato “Valutazione del rischio da esposizione a radiazioni ottiche artificiali Per i lavoratori e per il pubblico derivante dall’impiego di Riscaldatori a Infrarossi”, a cura di Iole Pinto, Andrea Bogi, Francesco Picciolo e Nicola Stacchini della Azienda USL 7 di Siena.
Lo studio mette nero su bianco ciò che in molti immaginavamo ma che solo adesso, a seguito di numerose campagne di misurazione, appare in tutta la sua evidenza: le lampade ad infrarossi che vengono spesso utilizzate per riscaldare spazi esterni con presenza di persone (tavolini di ristoranti e bar, dehors, gazebo...), ed il cui utilizzo negli ultimi anni è diventato frequentissimo, emettono radiazione ottica artificiale (ROA) oltre i limiti previsti per il rischio professionale.
I soggetti esposti sono soprattutto camerieri, baristi e altri addetti a pubblici esercizi e attività tipiche in quei contesti outdoor. La criticità nasce dal campo dei rischi relativi alle ROA ma può avere delle conseguenze anche in tema di Valutazioni Microclimatiche in quanto pone dei quesiti e dei vincoli sulle soluzioni possibili per il riscaldamento di ambienti con questo tipo di apparati.
Lo studio ha riguardato dieci diverse tipologie di lampade ad infrarossi, selezionate in quanto carenti di informazioni fornite dal produttore in merito alle radiazioni ottiche emesse. Soltanto per una delle tipologie considerate le emissioni ROA sono risultate inferiori ai limiti stabiliti dalla normativa, cioè dal D.Lgs. n. 81 del 9/04/2008 (Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro) al Titolo VIII, Capo V; tutte le altre comportano grave rischio per i lavoratori, e in misura minore ma non trascurabile anche per il pubblico esposto.
Più in dettaglio, è risultato che a distanze inferiori al metro sussistono seri rischi per l'occhio. Ricordiamo che l'esposizione a ROA può causare note degenerazioni quali la cataratta.
Un'altra evidenza dello studio è che i cataloghi e manuali informativi degli apparati in commercio non informano in modo adeguato in merito al rischio specifico; anzi, nel materiale pubblicitario sono spesso mostrate fotografie di situazioni tipicamente a rischio: questo contrasta con il codice del consumo (D.lgs 206/2005) e configura pubblicità ingannevole.
La conclusione è che è urgente “l’adozione di normative specifiche che regolamentino l’immissione in commercio di tali apparati, e rendano cogente la classificazione delle lampade da parte del produttore, conformemente a quanto prescritto dalla Norma CEI EN 62471:2009, al fine di poter prevenire l’esposizione inconsapevole dei lavoratori e del pubblico a livelli di radiazione infrarossa potenzialmente nocivi per l’occhio, con particolare riguardo ai bambini, agli adolescenti ed ai soggetti particolarmente sensibili all’esposizione”.


link al documento sul Portale Agenti Fisici

link alla pagina della documentazione in tema ROA sul Portale Agenti Fisici