Fine anno: tempo di auguri ma anche, più utilmente, di bilanci sull'anno passato.
Di sviluppi, nel 2016, ce ne sono stati eccome. Sotto il profilo legislativo, è cosa nota l'entrata in vigore della Direttiva 2013/35/UE sui campi elettromagnetici -CEM-, che ha precisato ed in parte semplificato le modalità di effettuazione della valutazione del rischio. Non ci sono più scuse: vanno effettuate valutazioni specialistiche, corrette secondo le nuove disposizioni, del rischio CEM ovunque tale rischio sussista; in particolare consigliamo la effettuazione di valutazioni da banche dati, senza cioè necessità di misure in campo, in tutti quei casi standard assai frequenti (es. carpenterie), in cui è possibile basarsi sui valori tabulati. Per questo noi siamo sempre a disposizione. N.B. la esposizione a CEM, nel caso frequentissimo dei saldatori, si accompagna necessariamente alla esposizione a radiazioni ottiche artificiali -ROA- che possiamo valutare contestualmente, ev. anch'esso in modalità semplificata attraverso le banche dati.
Ancora in tema di aggiornamenti legislativi: ha largamente deluso le aspettative la emanazione della nuova normativa in tema di Acustica che avrebbe dovuto mettere ordine nei campi del rumore ambientale e dei requisiti acustici passivi degli edifici, allineando le disposizioni della obsoleta Legge Quadro (447/1995) alla evoluzione delle disposizioni europee. I due nuovi decreti emanati, che devono passare al vaglio di diverse istituzioni prima di entrare in vigore, essenzialmente rinviano a futuri decreti attuativi sui cui contenuti resta ampio margine di incertezza...
Dobbiamo chiudere la carrellata sul 2016 con alcune doverose considerazioni sui caduti del lavoro. Circolano sin dagli anni precedenti statistiche allarmanti sull'aumento, almeno in alcuni ambiti, dei morti sul lavoro (1, 2) e questo appare in palese contraddizione con le evoluzioni normative e tecniche. In realtà, a determinare la pericolosità o meno delle attività lavorative sono anche le condizioni oggettive (di orario, contratto, eccetera) e non solamente gli adempimenti in tema di salute e sicurezza. Si aggiunga che l'analisi statistica degli infortuni e dei caduti andrebbe impostata su base scientifica più solida considerando la frazione di vittime rispetto alle ore effettivamente lavorate, e contemplando per quanto possibile sia i rapporti di lavoro tradizionali e regolari (dipendente – unico ambito di pertinenza INAIL – o autonomo) che quelli spurî o irregolari (occasionale, clandestino o "grigio"). Qualcuno se ne occuperà l'anno prossimo?
Con un pensiero particolare a chi si trova in condizioni di disagio o pericolo a causa del suo lavoro, auguro a tutti un 2017 pieno di soddisfazioni.