(Aggiornamento 6/12/2015 – fonti: Vega Engineering, News pubblicate il 3/10 e 1/12/2015; C. Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna, email datata 1/11/2015)

 

Continua a crescere la mortalità sui luoghi di lavoro in Italia. In base all'ultimo comunicato di Vega Engineering, il numero delle Morti Bianche registrate dall'INAIL da Gennaio ad Ottobre 2015 ammonta a 729, vale a dire il 16% in più (+101 casi) rispetto allo stesso periodo del 2014, più 259 per incidenti in itinere; una stima ancora più alta era comunque venuta dall'Osservatorio Indipendente di Bologna dei morti sul lavoro, che contava più di 1200 morti complessivi. In ogni caso i dati confermano un trend negativo oramai consolidato, che a nostro avviso affonda le sue radici nelle trasformazioni in tema di rapporti di lavoro e previdenziali (instabilità contrattuale, innalzamento dell'età lavorativa) intervenute in questi anni, ed è aggravato dal sottofinanziamento degli Enti di Controllo (SPISAL) e dalla sottovalutazione a livello politico e di opinion makers. Una coscienziosa applicazione degli adempimenti in tema di prevenzione e protezione è indispensabile per contenere il fenomeno! 

 

Già a fine estate, l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre sulla base di dati Inail riferiva che nei primi 8 mesi di quest’anno erano decedute 546 persone in occasione di lavoro (contro le 489 dello scorso anno), un tragico bilancio che saliva a 752 vittime contando anche i decessi avvenuti in itinere. “Una fotografia drammatica del nostro Paese – dichiara l’ingegner Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre – che quest’anno, e quest’estate in particolare, si esprime con una devastazione maggiore. Perché l’incremento della mortalità continua inesorabilmente a crescere rispetto al 2014”.

Una situazione che precipita e in cui, complice la crisi, l’intervento degli enti di controllo come gli Spisal, diventa sempre meno frequente.

Un’altra fragilità italiana sul fronte della sicurezza sul lavoro riguarda anche gli infortuni ‘non mortali’ - ha commentato il procuratore torinese Raffaele Guariniello, innanzi ai dati dell’Osservatorio – perché  nelle aule dei tribunali italiani arriva solo il 10 per cento degli infortuni verificatisi in ambiente di lavoro. Una sottovalutazione davvero pericolosa per un Paese che sta vedendo allarmanti incrementi di mortalità sul lavoro”.

 
L'INAIL però nelle sue statistiche non include tutte le categorie di lavoratori, perciò la realtà effettiva è ancora più inquietante.
Carlo Soricelli
 dell'Osservatorio Indipendente di Bologna commentava in proposito alcune settimane fa:

"Tantissime categorie come per esempio le Partite IVA Individuali, Vigili del Fuoco, Poliziotti, Carabinieri, lavoratori in nero, pensionati in agricoltura e tanti altri non rientrano tra i morti per infortuni monitorati dall’INAIL. (...)
L’indice occupazionale se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro, compresi i lavoratori morti in nero e in categorie non assicurate all’INAIL non ha nessun valore statistico. (...)
L’INAIL ha riconosciuti nel 2014 complessivamente 662 morti sul lavoro, di questi il 52% sono morti in itinere e sulle strade ma le denunce per infortuni mortali sono state 1.107. 
Noi abbiamo registrato nel 2014 ben 661 morti sui luoghi di lavoro (tutti documentati) se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere si sono superati l’anno scorso i 1.300 morti. 
I morti per infortuni sui luoghi di lavoro da noi registrati non sono mai stati così tanti da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio. 
In questi otto anni di monitoraggio delle vittime i morti per infortunio si sono solo trasferiti dall’INAIL ad altre categorie, sono aumentati i morti in nero, in grigio, ma soprattutto nelle Partite IVA individuali. 
Ma perché questa enorme differenza? L’INAIL occorre ricordarlo ancora una volta, registra le morti solo dei propri assicurati e in tantissimi non lo sono. 
Sta a noi che svolgiamo un lavoro volontario, senza interesse di nessun tipo far conoscere anche questo aspetto ai cittadini italiani. (...)

Il Primo Maggio Festa dei Lavoratori e inaugurazione dell’EXPO che 'nutre il Pianeta', ho cominciato a ricontare le morti dei lavoratori schiacciati dal trattore in Italia. Sapete quanti ne sono morti in modo così tragico? Novantuno. Avete capito bene? Praticamente un giorno sì e un giorno no c’è stato un morto causato dal trattore. Senza poi aggiungere quelli che sono morti su questo mezzo su cui non dovevano salirci, come bambini e adolescenti. Dall’inizio dell’anno ne sono morti ben 121."

 

Per un maggiore approfondimento dei dati di INAIL / Vega Engineering visita la pagina dell'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro o clicca sui seguenti link: 

Strage delle Morti Bianche in Italia. Da gennaio a ottobre 2015: 729 le vittime (1.12.2015)

Statistiche Morti sul Lavoro Osservatorio Sicurezza Lavoro Vega Engineering 31-08-2015
Statistiche Morti sul Lavoro Osservatorio Sicurezza Lavoro Vega Engineering 31-10-2015

 

Incidenze Morti sul Lavoro popolazione occupata Province Osservatorio Sicurezza Lavoro Vega Engineering 31-10-2015